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SULMONA – Cinque quattro tre due uno. Un anno è al tramonto e un altro all’alba. La mezzanotte è arrivata e con essa anche il nuovo anno, il 2022, che fa la sua comparsa in un momento non proprio roseo per la vallata. A rovinare la festa è stato il ritorno di fiamma del Covid con i nuovi contagi a tre cifre messi a referto ieri. Ben 220 in una sola giornata. Chi lo avrebbe detto lo scorso anno quando si attendeva l’arrivo del vaccino per salutare definitivamente la pandemia. L’emergenza purtroppo continua e il bilancio delle positivitá registrate nella provincia dell’Aquila, in due anni, sale a 25 mila casi refertati. Ma di contro c’è l’effetto del vaccino (ne sono stati inoculati 552 mila) che ha consentito di fare relativamente respirare il sistema, circolare senza autocertificazione, cenare al ristorante, riempire luoghi di cultura e impianti sportivi. Fino a qualche settimana fa anche le discoteche. Insomma una dose di vitalità verrebbe da dire che non è bastata per alzare il livello di consapevolezza del rischio. Secondo gli addetti ai lavori il picco ci sarà il prossimo 15 gennaio quando sarà passato l’effetto delle feste sulla curva. Più che prevenzione si respira un clima di rassegnazione nella lotta contro il Covid ma più in generale nelle tante vertenze aperte sul territorio: il Tribunale appeso ad un filo, l’ospedale di primo livello per nulla scontato, la centrale Snam ad un passo dalla realizzazione, lo spopolamento sempre più marcato e un approccio culturale che non ha più rispetto di se stessi e degli altri. L’anno ormai passato ci ha fatto battere la notizia della tragedia di Carmagnola e del tentato femminicidio a Sulmona. Solo per citare alcuni casi. Una situazione borderline si percepisce anche nella politica dopo l’inizio della nuova era amministrativa. L’augurio per il nuovo anno è che si torni a ravvivare le piazze con i grandi eventi e non più con i tamponi. Un anno di serenità, che non è più scontata di questi tempi e di determinazione. Perché il 2022 non si trasformi in un 2020…2. Auguri a tutti. (foto Angelo D’aloisio)

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