
SULMONA. Centocinquanta persone provenienti da Roma, L’Aquila, Pescara e dalle Marche si sono radunate questa mattina davanti al cantiere della centrale di compressione Snam di Case Pente per l’ennesima protesta contro la realizzazione dell’opera. I comitati, coordinati dal portavoce, Mario Pizzola, hanno annunciato un nuovo esposto alla magistratura sui rinvenimenti archeologici nell’area del cantiere: necropoli con cento tombe e villaggio di tremila anni fa. “Noi non siamo sudditi di nessuno né dalla Snam né dei politici che vengono qui per piazzare le loro regole e scelte. Continueremo la lotta anche durante e dopo la costruzione della centrale”- annuncia Pizzola, secondo il quale “succederà che questa centrale non verrà utilizzata o sottoutilizzata”. Striscioni e cartelli di protesta, al termine della manifestazione, saranno posizionati nelle aree strategiche dei vari paesi che si uniscono alla lotta