Due settimane fa avevamo lasciato Latifa Benharara, protagonista dell’iniziativa From Maiella to Sahara, alle prese con un’interruzione forzata causata dalla DANA che ha colpito il sud della Spagna. Dopo una pausa necessaria, il suo viaggio è ripreso il 6 novembre con un trasferimento in treno da Tarragona a Madrid, un tragitto che non è stato privo di difficoltà logistiche legate alla sua inseparabile bici. Il trasferimento a Madrid è diventato un’occasione di riflessione sulla resilienza umana di fronte agli ostacoli. “Se siamo come la ruota ben fissata di una bici, possiamo girare vorticosamente ma mantenere un centro stabile”, ha spiegato Latifa, offrendo una metafora spirituale del suo viaggio. A Madrid, la ciclista ha trovato riparo in un ostello e poi ha ripreso il suo itinerario. Tra strade di mille colori e campi mediterranei, ha sperimentato il rispetto per i ciclisti tipico della Spagna, incontrato volti amichevoli e trovato ospitalità, come quella di Lucio Dominguez, massaggiatore della UAE Team Emirates, e una famiglia di Puertollano che l’ha accolta per un pranzo improvvisato. Attraversando la Castiglia e l’Andalusia, Latifa ha pedalato anche sul sentiero di Don Chisciotte, facendo tappa in luoghi iconici come il convento di Santa Clara a Palma del Rio, dove ha atteso la fine di un’ulteriore ondata di maltempo. La pioggia e le difficoltà tecniche hanno talvolta messo a dura prova il suo spirito, ma la ciclista ha saputo trovare motivazione nei valori sociali della sua missione: costruire Casa Myriam, una struttura di supporto nelle zone povere del Marocco. Durante il viaggio, Latifa ha incrociato la strada di Bilal, un giovane migrante marocchino che a soli 15 anni ha attraversato a nuoto lo stretto per cercare una vita migliore. Un incontro che ha arricchito ulteriormente il significato del suo viaggio, unendo idealmente le sue radici con la complessa storia dell’immigrazione. Dopo 1300 metri di dislivello e una giornata di sfide, il 18 novembre Latifa è arrivata ad Algeciras, accolto da un amico ex ciclista. Il giorno seguente, con un traghetto da Tarifa, ha attraversato lo stretto di Gibilterra, approdando a Tangeri. In Marocco, ospite a Ksar El Kebir, Latifa si prepara ora a completare l’ultima fase del suo viaggio.
Latifa Benharara non sta solo pedalando per sé stessa, ma per un progetto più grande. Grazie a un crowdfunding su Banca Etica, sta raccogliendo fondi per la costruzione di Casa Myriam. Chiunque voglia contribuire può farlo tramite la piattaforma: From Maiella to Sahara – Produzioni dal Basso. Un viaggio, il suo, che intreccia resilienza, scoperta personale e solidarietà, portando con sé un messaggio potente: ogni pedalata può essere un passo verso un mondo migliore.