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OPI- Aveva droga e reperti archeologici in casa. Ora è finito nei guai. I Carabinieri della Stazione di Pescasseroli, nel corso di un servizio antidroga svolto nel territorio del comune di Opi, hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un 59enne del posto, già noto alle Forze dell’ordine. Durante la perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto complessivamente 120 grammi di marijuana occultata in diversi barattoli di vetro, in parte già confezionata per la cessione a terzi. La perquisizione ha però rilevato altre sorprese: il 59enne deteneva all’interno di una scatola anche diverso materiale di natura archeologica. Sono pertanto intervenuti i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di L’Aquila, che grazie alla consulenza tecnica di archeologi della Soprintendenza di Chieti e Pescara competenti sul territorio, hanno proceduto a sequestrare una olla quadriansata a piattelli di impasto, una bacinella in bronzo integra e frammenti di un’anforetta di impasto parzialmente ricomposti. I reperti tutti di natura archeologica e in quanto tali vincolati dal Codice dei Beni Culturali, sono di rilevante importanza storica e risalenti al VI Secolo a.C., provenienti da scavi clandestini compiuti nella zona di Opi e dell’Alto Sangro. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona ha convalidato con rito direttissimo l’arresto e ha disposto per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari.  Non solo l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. (a.d’.a.)

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