
SULMONA. L’Ufficio speciale per la ricostruzione di Fossa ha stanziato un milione di euro per i lavori di ristrutturazione del secondo lotto del De Nino-Morandi di Sulmona. A prenderne atto, con una delibera pubblicata sul sito dell’ente, è la Provincia dell’Aquila che si prepara per la fase finale del lungo iter burocratico che sta esasperando e non poco la popolazione scolastica, in primis il comitato, guidato dall’ex docente Franco D’Amico, che da anni si batte per la riapertura dell’edificio scolastico. Il progetto per mettere in sicurezza gli istituti deve superare lo scoglio della conferenza dei servizi, prevista per legge al fine di ottenere i necessari pareri prima di aprire il cantiere, atteso da un decennio dalla popolazione scolastica, che fino al 2026 resterà nella sede alternativa di viale Mazzini e dal comitato, presieduto dall’ex docente, Franco D’Amico, pronto a dare battaglia. La Provincia si era ripresa le carte dal Provveditorato lo scorso anno scoprendo, nel corso del passaggio di consegne, alcune anomalie al progetto, riguardanti la collocazione della centrale termica e dell’ascensore nella parte inagibile della scuola e sulla quale non sono previsti interventi che si concentrano solo su un’ala dell’edificio. Lo scorso 17 ottobre, in occasione del decimo anniversario dalla chiusura della scuola, il comitato era sceso in piazza con un centinaio di studenti per una protesta pacifica. Il portavoce, Franco D’Amico, aveva chiesto la convocazione di un vertice al Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo. Il De Nino-Morandi si conferma una scuola “dimenticata”, anche dai politici. Se è vero che non è di competenza comunale, in campagna elettorale nessuno ne ha fatto menzione. Ma questo forse non è un male perchè, in ogni tornata, la strumentalizzazione è dietro l’angolo