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SULMONA – “Era perfettamente legittimo che da soli, per strada, distanziati di almeno un metro, girassimo senza mascherina”. All’indomani delle polemiche divampate per la visita in centro storico del deputato e critico d’arte, Vittorio Sgarbi, è il diretto interessato a replicare al sindaco Annamaria Casini e ai detrattori con l’immancabile trasporto emotivo. Da “delatori” a “teste di nulla”, Sgarbi riserva tutti gli appellativi più “delicati” per rispondere a quanti hanno stigmatizzato il mancato uso dei dispositivi di protezione individuali. “Nessuno girava per strada nella città completamente vuota. Ci ha raggiunto una consigliera di Fratelli d’Italia e altri due a distanza molto conveniente. Eravamo senza mascherina ma con il pericolo per chi?”- si chiede Sgarbi citando testualmente il decreto del governo che prevede “l’obbligo di avere sempre con se’, dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilita’ di prevederne l’obbligatorieta’ dell’utilizzo nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e in tutti i luoghi all’aperto allorche’ si sia in prossimita’ di altre persone non conviventi”. Per Sgarbi non si ravvisa alcuna irregolarità. Un giro in centro durato una manciata di minuti. Tra gli altri era presente la consigliera comunale, l’avvocato Elisabetta Bianchi, che in ossequio alle disposizioni vigenti appare anche nelle foto con la mascherina. Sgarbi è arrivato in città per una registrazione per il Premio Sulmona. Poi la fugace visita in centro e la cena a seguire che non è avvenuta però, va precisato, con le stesse persone che lo hanno accompagnato lungo il centro cittadino.

Andrea D’Aurelio

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