SULMONA – Per una visita endocrinologica? Ripassi nel 2025. E’ l’incredibile risposta che è arrivata l’altro giorno ad una donna residente sul territorio peligno che si era recata nel Cup di viale Mazzini per prenotare la prestazione sanitaria. Una volta scoperta la prima data utile, disponibile sul sistema di riferimento, la paziente è rimasta a dir poco esterrefatta. Due anni e nove mesi di attesa. Cose dell’altro mondo. “Il servizio di endrocrinologia è divenuto ormai un’utopia per il nostro bacino d’utenza. Vero è che i tempi di attesa sono lunghi dappertutto, ma tale arco temporale mi sembra esagerato e improponibile”- tuona l’utente che si rivolgerà verosimilmente ad un altro nosocomio aziendale per accorciare i tempi o alla sanità privata che richiede ulteriori spesi. Meglio non va per la gastroenterologia, per la quale un’altra donna non è riuscita nemmeno a sapere quanto tempo doveva aspettare. Impossibile prenotare la prestazione. La carenza di personale e l’organizzazione interna stanno spingendo sempre più gli utenti verso i privati o altri presidi. Una sanità non accessibile a tutti e a farne le spese sono maggiormente fragili e anziani. Sulla vicenda un pacentrano aveva annunciato un esposto in Procura.
