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SULMONA – I carichi di lavoro aumentano nel reparto più volte balzato alle cronache che, al tempo del Coronavirus, sta lavorando in silenzio e dietro le quinte, facendo i salti mortali per evadere le richieste dell’utenza. Accade a oncologia di Sulmona che sta erogando il servizio anche per gli utenti che erano in cura presso altri presidi ospedalieri. In piena emergenza Covid la raccomandazione è quella di razionalizzare uscite, movimenti e prestazioni sanitarie. Ed ecco che i malati oncologici in cura al nosocomio dell’Annunziata aumentano per forza di cose tanto da riportare la situazione al limite dell’affanno. Solo qualche settimana fa la Asl aveva rinnovato il contratto a una radioterapista ( non oncologa) e aveva convocato per il colloquio orale i tre medici che hanno risposto all’avviso di mobilità. La richiesta è quella di garantire due figure professionali stabili in reparto per far fronte alle esigenze dell’utenza. “Una di queste due figure deve essere necessariamente un medico oncologo”- interviene la coordinatrice del Tribunale per i diritti del Malato, Catia Puglielli, che invita l’azienda sanitaria a “prendere cognizione del problema e ad adeguare l’organico”.

Andrea D’Aurelio

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