SULMONA – Alla fine in ospedale la spunta la Asl. E’ entrato un altro paziente Covid nel reparto di rianimazione del nosocomio di Sulmona. Dopo un lungo braccio di ferro e un pomeriggio di fuoco, le istituzioni locali sono riuscite a “bloccare†l’ingresso di un uomo affetto da Coronavirus che è stato dirottato all’ospedale G8 dell’Aquila. All’Annunziata è stato preso in carico un’altra persona originaria di Pescara, proveniente dalla rianimazione di Chieti, che ha bisogno della terapia intensiva e delle cure necessarie per lottare contro il virus. Poco prima delle 21 l’ambulanza ha trasportato il paziente Covid a Sulmona dopo giri di telefonate, urla e proteste. A sostenere il fronte del no sono state Annamaria Casini, sindaco di Sulmona e Marianna Scoccia, consigliera regionale e sindaco di Prezza. Sul posto anche l’assessore comunale Salvatore Zavarella. Tutti hanno fatto notare che l’accoglienza di pazienti Covid comporta l’applicazione di una serie di protocolli e misure anti contagio. La Asl ha chiesto l’ausilio ai Carabinieri del Nas di Pescara per certificare la sicurezza del reparto. Per questo alla fine si è deciso di ricoverare il paziente perché, a quanto pare, la rianimazione di Sulmona sarebbe più sicura e attrezzata di quella di Avezzano. Un discorso che è necessario riprendere al termine dell’emergenza quando si tornerà a parlare di programmazione. L’azienda ha garantito che il paziente Covid resterà a Sulmona per un paio di giorni. La presa in carico è stata effettuata seguendo un percorso mirato. L’uomo è stato trasportato in ambulanza dall’ex pronto soccorso per percorrere il corridoio interno, senza transitare per lo spazio che interessa l’utenza. Certo la sfida più grande si gioca in reparto, almeno per le prossime 48 ore. Alla luce della decisione della Asl viene spontaneo chiedersi se il presidio ospedaliero è diventato un centro Covid e come tale andrebbe trattato, differenziando l’utenza e applicando le varie misure. Diversamente è necessario che qualcuno chiarisca, una volta per tutte, la classificazione del nosocomio peligno nell’ambito del piano regionale di emergenza Coronavirus. Nel pomeriggio intanto si è reso necessario anche l’intervento dei Carabinieri, allertati dal sulmonese Giulio Mastrogiuseppe, che domani presenterà un esposto che la decisione della Asl avrebbe sospeso un intervento chirurgico al padre previsto per lo scorso pomeriggio.
Andrea D’Aurelio