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SULMONA – Era venuto a Sulmona per rubare un furgone, due auto e altri cinque mezzi parcati in pubblica via, insieme ad altri due compaesani, ad un minore e ad un altro soggetto che è rimasto ignoto. Per quel raid notturno è arrivato il conto della giustizia per G.C., 26 enne di Cerignola, che è stato condannato alla pena di cinque anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali al termine del processo celebrato con rito abbreviato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona. Una banda di specialisti in furti d’auto che seminò il panico la notte del 23 ottobre 2020 a Sulmona. L’imputato, assieme ad altri due complici, era stato colto sul fatto mentre tentò di rubare un furgone Fiat Ducato forzandone il blocchetto di accensione con un particolare trapano manuale artigianale. Vistosi scoperto si diede alla fuga arrivando anche a nascondersi sotto ad altre autovetture parcheggiate nei pressi ma i suoi sforzi furono vani poichè i Carabinieri prontamente lo raggiunsero fermandolo sul posto unitamente ad altre due persone che risultano indagate e saranno processate con rito ordinario. I tre sottoposti immediatamente a perquisizione sia personale che veicolare furono trovati in possesso di ulteriori arnesi da scasso che portavano i militari ad approfondire ulteriormente espletando indagini, anche attraverso i sistemi di videosorveglianza, che permisero di appurare che i tre avevano tentato poco prima di asportare altre due autovetture senza riuscirvi. Complessivamente gli specialisti dei furti d’auto agirono su otto veicoli parcati in pubblica via, con l’aggravante di aver commesso violenza sulle cose esposte in pubblica fede. In un’occasione si impossessarono anche di un paio di occhiali da sole, una moneta da cento fiorini ungheresi e 4 monete da duecento fiorini. Una serie di furti o di azioni criminose che hanno portato il giudice, l’altro giorno, a pronunciare (per il 26 enne) la dura sentenza di condanna a cinque anni di reclusione e al pagamento delle spese processuale. I tre, all’epoca dei fatti, furono arrestati in flagranza di reato dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento in via Pescara. (a.d’.a.)

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