SULMONA. Ritira la determina con cui ha conferito incarichi legali ma presenta il conto anzi i conti. A parlare, dopo la bufera dei giorni scorsi, è l’amministratore unico del Cogesa, Nicola Sposetti con la nota che pubblichiamo. Voglio rassicurare tutti i sindaci soci di Cogesa spa poiché procederò alla revoca in autotutela della determinazione n. 79 del 07.11.2024 avente ad oggetto:”Recupero crediti – Affidamento servizi legali”. La determinazione in parola, inoltrata il 13.11.2024 sia al Collegio Sindacale che al Sindaco di Sulmona nella veste di Presidente del Comitato di Indirizzo Strategico e di Controllo Analogo per le opportune verifiche, recava il conferimento di due incarichi legali per il recupero dei crediti vantati dalla società in larga misura nei confronti dei Comuni soci. Mi corre, tuttavia, l’obbligo di precisare che le motivazioni per le quali il 7 novembre u. s. ho inteso adottare siffatta deliberazione risiedono solo ed esclusivamente nell’esigenza di assicurare una rapido ed effettiva riscossione dei crediti nell’interesse esclusivo della società. Giova ricordare, a tal proposito, che le continue interlocuzioni con i Sindaci da un lato e la “Richiesta di pagamento e messa in mora” dal sottoscritto inviata ai Comuni nel corso del mese di giugno u.s. ed il successivo sollecito inoltrato a luglio u.s. hanno consentito a Cogesa Spa di incassare ben 2.663.050 euro di cui 596.422 euro riferiti al 2020 e annualità precedenti, 114.198 euro riferiti al 2021, 176.350 euro riferiti al 2022 ed infine 1.776.080 euro riferiti ai primi 10 mesi del 2023. E’ stata introitata, pertanto, tale somma rilevante senza far ricorso al recupero coattivo mediante Avvocati. L’accordo di ristrutturazione dei debiti ed iI correlato piano di risanamento, omologato dal Tribunale nel mese di marzo 2024, prevede che la società riscuota 7.379.653 euro entro il 2025 ed i due professionisti mi avevano garantito che avrebbero intrapreso l’azione legale entro due settimane dal conferimento dell’incarico. Ciò al solo fine di mettere in campo tempestivamente un’azione che da tempo si appalesa come doverosa. Voglio chiarire, inoltre, che la scelta di individuare due professionisti esterni pur regolarmente iscritti all’Albo dei fornitori e delle gare telematiche aziendale, ma non appartenenti al territorio peligno, è stata dettata dalla ragione di evitare anche solo il minimo imbarazzo tra un professionista locale ed un qualsivoglia debitore, considerato che trattasi, per la maggior parte dei casi, di pubbliche amministrazioni e per importi rilevanti. Ribadisco, comunque, che non ho assolutamente alcun problema a revocare in autotutela la delibera e seguire il suggerimento, pervenuto dalla gran parte dei soci, di adottare una procedura ad evidenza pubblica che garantisca il massimo della trasparenza nella individuazione dei professionisti, procedura che avrei evitato in considerazione del fatto che potrebbe essere portata a termine in un lasso di tempo non inferiore a 60-90 giorni. Tempo che certamente rallenterà l’attuazione del piano di rientro omologato dal Tribunale.
Da ultimo mi piace evidenziare che, come anticipato ai Sindaci nel corso dell’ultima seduta del Controllo analogo, si è finalmente sbloccata e nei prossimi giorni affluirà nelle casse della società la somma di oltre 900.000 euro relativa al PSC MASE (ex Piano Operativo Ambiente FSC 2014-2020). Infatti si tratta di una situazione che si trascinava da troppo tempo e, grazie allo sforzo congiunto degli uffici per la rendicontazione e della governance che ha interloquito a più riprese con il Ministero, si è addivenuti ad una positiva soluzione della vexata quaestio.
Alla luce di quanto sinteticamente esposto, ritengo ancora una volta di aver operato in adempimento del mandato ricevuto, nell’interesse esclusivo della società e con la massima trasparenza, ponendo in essere ogni azione utile al buon esito della procedura di Composizione Negoziata della Crisi d’impresa in corso e tenendo in debita considerazione la volontà dei soci.