I Sindaci dei Comuni di Sulmona, PRATOLA Peligna, Acciano, Opi, Rocca Pia, Cansano, Pescocostanzo, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Pettorano sul Gizio esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà rispetto alla recente decisione dell’amministratore unico del Cogesa S.p.A. di assegnare incarichi professionali esterni per un totale di 280.000 euro. “Tale scelta appare incoerente con i principi di trasparenza, economicità e attenzione alle risorse pubbliche che una società partecipata dovrebbe adottare”- sottolineano i sindaci. “Vogliamo sottolineare che in passato il Cogesa ha sperimentato modelli virtuosi di gestione, come durante il mandato dell’ex amministratore unico Franco Gerardini, nominato su nostra indicazione. Grazie al suo operato, sono stati recuperati oltre 1,5 milioni di euro senza l’utilizzo di parcelle esorbitanti. Questo dimostra che una gestione oculata e responsabile è non solo possibile, ma necessaria per garantire il futuro della società e dei Comuni soci. Inoltre, ricordiamo che pochi mesi fa sono stati assegnati altri incarichi di rilevanti entità economiche per la redazione di un piano di sovraindebitamento, i cui progressi risultano ancora limitati. Tali decisioni sembrano indicare un approccio poco attento alla sostenibilità finanziaria e alle esigenze dei Comuni, che già subiscono il peso di un contesto economico e finanziario difficile. Invitiamo tutti i sindaci, indipendentemente dal proprio orientamento politico, a unirsi in un fronte comune per riportare il Cogesa verso una gestione più virtuosa, trasparente e rispettosa delle norme e del contesto locale. Riteniamo fondamentale dare priorità alle professionalità del nostro territorio, garantendo un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche e una visione condivisa del futuro della società. Auspichiamo infine che l’amministrazione della società concentri i propri sforzi su scelte virtuose e sostenibili, nell’interesse esclusivo delle comunità che rappresentiamo”- concludono. Ieri altri 13 sindaci avevano chiesto a Sposetti di revocare in autotutela la determina