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Tutti a processo. Giunge al capolinea l’udienza preliminare sull’inchiesta relativa al traffico di sostanze stupefacenti e sulla tentata estorsione in Valle Peligna denominata “La Fenice”. Il giudice per udienze preliminari, Marta Sarnelli, ha firmato questa mattina il decreto di rinvio a giudizio per quindici dei diciannove imputati coinvolti nel procedimento. Ha inoltre rigettato la richiesta di patteggiamento per l’albanese, D.E.,che all’epoca fu sottoposto alla misura cautelare. Per altri quattro imputati era stata già accordata in precedenza la messa alla prova mentre un giovane aveva patteggiato la pena di un anno di reclusione ad ottobre dello scorso anno. L’operazione “La Fenice” risale al 2017. Agli imputati vengono contestati a vario titolo i reati di traffico illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti in concorso e tentata estorsione per due di loro, commessi principalmente in Valle Peligna, particolarmente a Sulmona, Raiano e Pratola. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati un chilo e 200 grammi di marijuana, 74 mila euro in contanti, un disturbatore di frequenze e un “pugno di ferro” utilizzato probabilmente per le tentate estorsioni. Nella scorsa udienza preliminare il Gup aveva rigettato l’istanza degli avvocati difensori, sostenendo che le intercettazioni effettuate dai Carabinieri della compagnia di Sulmona, che si occuparono del caso, sono di fatto utilizzabili. Durante il processo, che comincerà il prossimo 14 febbraio 2023, saranno scandagliate le singole e diverse posizioni degli imputati.

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