
Il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiesto il rinvio a giudizio per M.I., 28enne di Alfedena, finito sotto inchiesta per l’omicidio stradale di Vincenzo D’Amico, l’84 enne ex vigile urbano di Pettorano sul Gizio, deceduto nell’ospedale di Sulmona il 4 febbraio 2024, per le ferite riportate a causa del sinistro avvenuto sulla statale 17. Il giudice per le udienze preliminari ha fissato l’udienza per il prossimo 6 novembre. La procura della repubblica di Sulmona, lo scorso marzo, aveva chiuso le indagini preliminari dopo aver acquisito le perizie, quella cinematica che ha ricostruito la dinamica del sinistro e quella autoptica che ha stabilito la causa del decesso. Dalla prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Castel Di Sangro, che si sono occupati delle indagini, è venuto fuori che “Vincenzo la guardia” (così veniva chiamato D’Amico in paese) , a bordo dell’ape, usciva da una strada di campagna per immettersi sulla statale 17, a Pettorano sul Gizio. La Fiat Panda, sulla quale viaggiava il 28enne di Alfedena, non era riuscita ad evitarlo, centrandolo in pieno. Il veicolo proveniva da Castel di Sangro ed era diretto a Sulmona. Le condizioni dell’anziano erano apparse sin da subito gravi. Nonostante la corsa in ospedale, il suo cuore si era fermato a distanza di poche ore, gettando nello sconforto l’intera comunità. All’imputato, che viaggiava al di sotto dei limiti di velocità come si evince dalla perizia, la Procura contesta la colpa generica “per non aver adeguato l’andatura dell’auto al tratto di strada e in particolare all’intersezione stradale”. Toccherà ora al gup stabilire se le accuse sono solide per essere sostenute in giudizio. Il 28enne è difeso dall’avvocato del foro di Sulmona, Luca Tirabassi









