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SULMONA – Doveva essere il fiore all’occhiello del capoluogo peligno ed è diventato tutt’altro. E’ ormai sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti, lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il Parco Fluviale “A. Daolio” di Sulmona. Il polmone verde della città finisce nella morsa dell’incuria e della trascuratezza ed è subito polemica, soprattutto sui social, dove amanti del verde e dell’ambiente stanno postando le foto del degrado. L’inciviltà effettivamente ha trovato casa nella struttura. Si grida allo scandalo in modo particolare per la situazione dei bagni, praticamente irriconoscibili. Porte sfondate, vetri a terra, cartacce varie. Una scena indecorosa per una città che vuole puntare sul turismo. Se da un lato bisogna risvegliare la cittadinanza attiva, nel senso che ogni cittadino è custode e responsabile dell’ambiente, dall’altra parte andrebbe scelto quale futuro dare al Parco Fluviale “A. Daolio” che a quasi tre anni dal taglio del nastro ( 7 agosto 2014) torna nel degrado più assoluto. Contro gli atti vandalici che sembrano non aver fine l’amministrazione Casini ha annunciato l’installazione di una telecamera di videosorveglianza, mentre per favorire l’inclusione sociale la consigliera Salvati propose l’altalena per disabili. Una soluzione va trovata al più presto dal momento che il polmone verde deve tornare nel decoro.

Andrea D’Aurelio

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