

SULMONA. Sarà stato l’effetto protesta a smuovere i funzionari di Palazzo San Francesco che hanno cominciato ad evadere, ieri, le pratiche in stallo riguardanti le autorizzazioni per il suolo pubblico. Gli uffici comunali, dopo aver esaminato le richieste, hanno concesso tre permessi e negato due autorizzazioni. Ma in stallo ci sono ancora 35 domande, presentate la maggior parte di esse dal mese di gennaio e che saranno inspiegabilmente vagliate nei prossimi giorni. Un tema, quello del suolo pubblico, che ha sollevato diverse polemiche con i commercianti che restano esasperati. Approfittando dell’arrivo della bella stagione, essendo stata la pratica depositata in Comune dopo aver seguito tutta la filiera, gli esercenti hanno posizionato tavoli e sedie ma da Palazzo le pratiche vanno a rilento. Per questo la polizia locale ha effettuato un blitz preventivo, avvisando gli esercenti che non hanno ancora ricevuto i permessi che si procederà alla rimozione coatta. Tanto è bastato per scatenare la dura reazione della categoria. “Una macchina lenta per i permessi e super veloce per i controlli. In tanti abbiamo presentato una domanda da mesi. Facendo telefonate al Comune e provando a contattare gli uffici comunali siamo sempre rimandati e abbiamo scoperto che il funzionario è quasi sempre in ferie o smart working. Una domanda per il suolo pubblico ha un costo medio di 400 euro che viene istruita da un geometra. Bisogna solo premere un pulsante e nessuna risposta è arrivata. È scandaloso. Dobbiamo continuare a pagare per servizi che non abbiamo. La chiamano città turista e a Pasqua non erano state evase anche le autorizzazioni”- insorge Alessandro Candido mentre c’è chi come Marco Pacifico aveva rinunciato all’autorizzazione per la lunga trafila burocratica e ha annunciato la rimozione delle due fioriere, le uniche che abbellivano il centro storico. Dopo le proteste, ieri è ripreso l’esame delle pratiche con la speranza che sarà concluso a stretto giro