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Alle 19 ci sarà il grande evento: l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio e sarà il cardinale Matteo Zuppi a presiedere la Messa per dare il via alla Perdonanza Celestiniana. Fino ai vespri di domani sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria concessa da Papa Celestino V nel 1294 con la Bolla Inter Sanctorum Solemnia, detta “Bolla della Perdonanza”. I fedeli dovranno visitare la Basilica di Collemaggio, recitare il Credo, il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Papa, e accostarsi alla confessione e alla comunione, nello stesso giorno oppure negli otto giorni seguenti. Le ultime due condizioni sono valide pure se osservate negli otto giorni precedenti.

La Basilica di Collemaggio accoglierà 200 persone alla volta, che dovranno rispettare le norme anti-Covid. Per le otto messe della Perdonanza previste fino al 29 agosto (alle 18 con il rito di chiusura della Porta Santa presieduto dall’arcivescovo di L’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi) sul prato antistante la Basilica potranno partecipare mille fedeli per ogni celebrazione, per un totale di ottomila persone. Per la sola Messa di apertura della Porta Santa i fedeli dovranno munirsi di un apposito braccialetto predisposto dal Comitato Perdonanza, per tutte le altre celebrazioni, i fedeli, muniti di mascherina potranno accedere al prato liberamente prendendo posto nelle sedie opportunamente distanziate e igienizzate, come previsto dalle normative.

“La Perdonanza ha una radice spirituale, evangelica. L’idea che muove Celestino V è quella di estendere sempre di più l’atteggiamento del perdono ricevuto e dato come stile di vita quotidiano delle persone” precisa nel messaggio rivolto a pellegrini e fedeli il cardinale Petrocchi, che vede il capoluogo abruzzese sempre di più chiamato “a vivere una vocazione fondamentale, quella di essere una sorta di scuola di dialogo, di relazioni fondate sull’amore che sa riconciliarsi con l’altro”. “La Perdonanza, dunque, ci dice che l’amore che sa rimuovere gli ostacoli dell’egoismo dà la precedenza alla verità e al bene – prosegue il porporato -. È un amore che costruisce la città di Dio, cioè la Chiesa-comunione, ma anche la città dell’uomo”.

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