banner
banner

SULMONA – Il sequestro di tutta la documentazione medica ( verbali diagnostici e cartelle cliniche) e ogni documentazione redatta dalla clinica San Raffaele che attesti il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro anche con particolare riferimento alle date di acquisto e alle bolle di consegna dei dispositivi. E’ questa la richiesta che arriva dai familiari dell’infermiera 40 enne di Sulmona, risultata positiva al virus, che hanno depositato una querela in Procura contro la clinica San Raffaele dove la donna lavora. Secondo i familiari la causa del contagio sarebbe dovuta al ricovero di un’anziana di 75 anni originaria di Teramo ma proveniente da un ospedale lombardo con sintomi di Coronavirus. Nella querela i familiari denunciano che agli operatori sanitari non sarebbe stato riferito che la paziente era a rischio infettivo e che quindi dovevano adeguarsi con protocolli che ne garantivano la protezione da eventuali e potenziali infezioni. Viene anche segnalato che la clinica, nonostante le norme di sicurezza, non avrebbe consegnato materiale sanitario a sufficienza o comunque idoneo alla protezione. La richiesta dei familiari dell’infermiera e degli avvocati Alessandro Margiotta e Armando Valeri è quella quindi di prendere immediati provvedimenti e di acquisire anche la cartella clinica dell’anziana conservata nel locale nosocomio dove è passata per un breve tempo di degenza.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento