
Il sostituto procuratore della Repubblica, Stefano Iafolla, ha chiesto il giudizio per quattro persone, residenti a Sulmona, Pratola Peligna e Bugnara, per il reato di molestia e disturbo alle persone. Tutti sono accusati di aver inondato di messaggi, tramite whatsapp, una donna di Sulmona che era stata già stalkerizzata dal suo ex, “recando disturbo alla persona offesa per petulanza ovvero altro biasimevole motivo”. A far scattare l’inchiesta era stata proprio la donna che aveva notato continui messaggi sul suo telefono, inoltrati dagli amici del suo ex che non si era rassegnato alla fine della storia sentimentale. Alcuni di questi erano inoltrati. L’uomo aveva chiesto a tre amici di recapitare audio vocali e richieste alla donna di cui si era invaghito tramite whatsapp. Stanca della situazione era scattata la denuncia di parte e la Procura ha citato i quattro, compreso lo stalker, all’udienza predibattimentale fissata per il 2 ottobre nello corso della quale il giudice deciderà se ci sono o meno i presupposti per mandare gli imputati a processo. La vicenda è quindi scaturita dall’inchiesta principale che si è chiusa l’11 gennaio 2024 con il patteggiamento a 14 mesi di reclusione da parte di un 46enne. I fatti risalgono al biennio 2020-2022 quando l’uomo aveva tempestato di messaggi e telefonate la sua ex, tanto da costringerla a modificare il proprio stile di vita. I due si erano frequentati per un periodo di tempo. Poi la relazione cessò. Da lì era scattato tutto il repertorio dell’uomo padrone: messaggi, telefonati, appostamenti con l’auto. In una circostanza l’uomo era arrivato a “stendere” la sua biancheria intima sulla vettura della ex. Condotte persecutorie che avvenivano, secondo l’autorità giudiziaria, con cadenza pressocchè sistematica e abituale.









