
TLB courtesy: 18/07/2023 - Open Fiber|
Parte un nuovo progetto di digitalizzazione nei territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016. Grazie a un finanziamento da 21 milioni di euro del programma NextAppennino, verranno installati punti Wi-Fi pubblici e gratuiti in 183 Comuni tra Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Struttura commissariale, Infratel e amministrazioni locali, ed è stata presentata nella prima riunione operativa del progetto. Ogni Comune potrà scegliere un edificio pubblico (come un municipio, una farmacia o un centro civico) dove verrà installata la connessione. Il servizio offrirà una velocità di almeno 1 gigabit sia in download che in upload, e sarà gratuito per cinque anni. «Dove la geografia ci penalizza, la digitalizzazione ci dà una marcia in più», ha commentato Guido Castelli, Commissario alla Ricostruzione del Sisma 2016. Questo intervento è anche un primo passo verso altri progetti digitali previsti nei territori del cratere sismico, come la rete dei data center regionali. Il progetto punta a rendere più forti e connesse le aree interne, aiutando residenti, studenti, professionisti e turisti ad accedere ai servizi digitali essenziali.
Castelli al Salone del Restauro: “Con ingegneri preparati cresce la competitività dell’Italia”
Il Commissario straordinario alla ricostruzione del sisma 2016, Guido Castelli, è intervenuto anche in videocollegamento al Salone internazionale del Restauro di Ferrara, parlando del ruolo chiave degli ingegneri nella ricostruzione dei beni storici e culturali danneggiati dai terremoti. «Il sisma ha colpito duramente il nostro patrimonio: oltre 6.000 edifici storici, 1.500 chiese e 50.000 beni culturali mobili danneggiati», ha spiegato Castelli. «In territori così ricchi di bellezze artistiche, è fondamentale trovare un equilibrio tra conservazione e sicurezza». Un’attenzione particolare è rivolta agli edifici di culto, che richiedono tecniche avanzate e grande competenza. «La ricostruzione diventa così anche un’occasione per formare tecnici altamente specializzati, capaci di intervenire con qualità e rispetto nei confronti del nostro patrimonio», ha aggiunto. Secondo Castelli, investire nella formazione degli ingegneri non solo migliora la ricostruzione, ma rende il Paese più competitivo: «Avere professionisti che crescono con l’esperienza della ricostruzione significa migliorare il sistema Italia».