
PACENTRO. Era finita sotto processo per appropriazione indebita ma le accuse sono cadute oggi per A.C., 42enne di Pacentro, assolta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, per non aver commesso il fatto. Secondo l’accusa l’imputata, che era stata denunciata dalla sorella, si sarebbe appropriata di una decina di migliaia di euro avendo riscosso il saldo di un libretto di risparmio postale. Le accuse si basavano sulla cointestazione del libretto ad entrambe le sorelle, nonché sul fatto che il libretto di deposito era stato aperto dai genitori con somme che avrebbero così voluto destinare ad entrambe le figlie. Tuttavia nel corso del processo è emerso che i genitori erano morti molti anni prima dell’apertura del libretto. Inoltre, la difesa dell’imputata, rappresentata dall’avvocato, Vincenzo Colaiacovo, ha insistito molto sulla circostanza che la cointestazione del libretto non vuol dire di per sé che le somme siano state versate da entrambe le parti. L’imputata ha specificato che aveva inserito il nome della sorella perché era in procinto di affrontare una delicata operazione chirurgica e dall’ufficio postale aveva ricevuto il suggerimento di seguire questa strada. Alla fine la 42enne è stata assolta e la denuncia della sorella, che si è costituita parte civile per il tramite del suo avvocato, Giovanni Passerini. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni e due mesi