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CASTEL DI SANGRO – In tre restano ricoverati nel nosocomio sangrino e tenuti sotto osservazione mentre gli altri cinque sono stati dimessi. Continua a tenere banco la vicenda dell’intossicazione di otto viaggiatori del treno storico che sono stati ricoverati, domenica scorsa, al pronto soccorso dell’ospedale di Castel Di Sangro dopo essere stati assistiti dal personale a bordo della Transiberiana. La vicenda ha destato clamore e polemiche. I cibi che hanno provato l’intossicazione sarebbero stati portati da casa dagli otto viaggiatori, per loro stessa informazione data sul treno prima di scendere per essere soccorsi all’ospedale di Castel di Sangro. Gli otto turisti, tutti provenienti da Vacri in provincia di Chieti, erano partiti alle 8. 45 da Sulmona per fare un viaggio a bordo del treno storico. Poi, intorno alle 17, hanno avvertito un malore. Dopo aver accusato nausea, vomito e dei forti dolori addominali, sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro. Fra loro c’era anche un bambino di 11 anni. Cinque dei passeggeri coinvolti sono stati dimessi dal nosocomio mentre per gli altri tre si rendono necessarie ulteriori cure prima di dichiarare chiusa l’emergenza. Il fuori programma, che inevitabilmente rimbalza alle cronache, non può scalfire il ruolo del treno storico, elemento strategico per attrarre turismo fuori e dentro il territorio.

Andrea D’Aurelio

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