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SULMONA – L’accusa è quella di lesioni personali colpose per aver investito, quella sera di due anni fa, un giovane del posto noto alle forze dell’ordine. Arriva alla fase decisiva il processo a carico di un 76 enne residente in Valle del Sagittario, A.L.C., che è comparso ieri davanti al giudice di Pace Concetta Buccini per l’udienza che lo vede imputato. L’uomo è finito sotto processo per l’episodio che si è verificato il 25 agosto 2017 sul territorio comunale di Anversa degli Abruzzi. Stando al quadro accusatorio, il 76 enne a bordo dell’autovettura Seat Ibiza, investiva il 32 enne pedone, cagionandoli lesioni personali consistite in trauma contusivo alla spalla sinistra e al ginocchio sinistro giudicate guaribili in sette giorni. Al referto del pronto soccorso si sono aggiunte le successive certificazioni mediche. La Procura ha contestato all’anziano imputato la colpa, vale a dire “la generica imperizia, negligenza ed imprudenza, per non aver posto la dovuta attenzione alla strada e alla guida, mentre effettuava una manovra di retromarcia”. Una disattenzione che è costata all’anziano una citazione in giudizio per il reato di lesioni personali colpose. L’uomo avrebbe prima sbattuto all’auto del giovane noto alle forze dell’ordine e poi avrebbe ingranato la retromarcia investendolo, non per dolo evidentemente. Dalla denuncia del 32 enne, questa volta persona offesa in un’aula giudiziaria, è partito il procedimento. Ieri l’avvocato Silvia Iafolla ha fatto richiesta di chiamata del responsabile civile, vale a dire l’assicurazione dell’imputato, che non si è costituita. Nella prossima udienza sarà ascoltato il 32 enne mentre l’imputato, per il tramite del suo legale Alessandro Margiotta, dovrà cercare di smontare il castello accusatorio, dimostrando che quell’incidente è stata solo una “svista”. Un caso sui generis, tale da balzare alle cronache.

Andrea D’Aurelio

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