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SULMONA – Al tempo del Coronavirus permangono le incertezze sui riti della Settimana Santa. Al momento nessuna decisione è stata presa. E’ arrivata solo un’indicazione dalla Santa Sede, con un decreto emanato dal cardinale Robert Sarah, prefetto per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti. La data della prossima Pasqua, il 12 aprile, resterà invariata, mentre la «messa crismale», quella di solito celebrata il Giovedì Santo mattina, potrà essere rinviata. Nella messa «in coena Domini» la lavanda dei piedi «si omette». Invece, stando al decreto del cardinale, le processioni e le altre «espressioni di pietà popolare» ovvero proprio le processioni tarantine della Settimana Santa e del Triduo Pasquale si potranno rimandare «in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre». I vescovi daranno indicazioni, concordate con la Conferenza Episcopale, affinché nelle chiese, pur senza la partecipazione fisica dei fedeli, il Vescovo e i parroci celebrino i misteri liturgici del Triduo Pasquale, avvisando i fedeli dell’ora d’inizio in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni». In questo caso «sono di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta». Infine, «le espressioni di pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del Vescovo diocesano potranno essere trasferite in altri giorni, ad esempio il 14 e 15 settembre» quando la Chiesa celebra la festa dell’ Esaltazione della Croce e della Madonna Addolorata. Appare evidente quindi che l’ultima decisione spetta al vescovo diocesano che è ordinario del luogo. “Non ci sono disposizioni della Cei, solo la Santa Sede ha dato indicazioni”- ha detto a Onda Tg il vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco, facendo sapere che nulla è stato ancora deciso ma si attendono ulteriori indicazioni in merito.

Andrea D’Aurelio

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