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Delta e non Omicron. Sono tutti negativi alla variante sudafricana i primi 400  test analizzati in Abruzzo. A scattare la fotografia è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale “G. Caporale” che a Teramo continua, senza sosta, il lavoro di sequenziamento dei  tamponi, anche di altre regioni. Al momento la variante Omicron non ha fatto la sua comparsa sul territorio regionale poiché dalla tipizzazione dei tamponi positivi, che arrivano al laboratorio di riferimento dagli ospedali abruzzesi e dai territori, è stata rilevata la sola variante Delta. Gli addetti ai lavori mantengono comunque uno stato di allerta preventiva, smorzando gli eccessivi allarmismi. “La variante Omicron è facile da identificare poiché, al pari di quella inglese, presenta un difetto di genoma. Al momento non ci sono casi di Omicron ma di Delta. Tuttavia bisogna andare cauti perché non ci sono evidenze scientifiche sulla sua maggiore pericolosità o sulla capacità di eludere le difese del vaccino”- spiega Alessio Lo Russo, virologo Izs. L’esperto chiarisce inoltre che “al 99,99 per cento si può affermare che questa variante, come le altre in passato, può provocare un leggero calo di neutralizzazione, che comunque una immunità anticorpale elevata riesce a contenere”. Da qui l’appello alla terza dose per alzare il livello anticorpale soprattutto per quanti, trascorsi cinque o sei mesi dalla seconda inoculazione, hanno perso efficacia del vaccino. Per i non vaccinati l’invito del virologo è quello di andare di “corsa” negli hub. L’Izs, in prima linea dall’inizio della pandemia, si sta occupando in questa quarta ondata esclusivamente di sequenziamenti e non di ricerca di Sars Cov-2. (a.d’.a.)

 

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