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SULMONA. C’è chi ha ricevuto la cartella a casa ma si tratta di uno scambio di persona e chi non è riuscito ad annullare la prestazione sanitaria perchè, a monte, c’era stato un errore di prenotazione, nel senso che l’esame non poteva essere effettuato nel presidio ospedaliero indicato. Emergono le prime falle nell’azione recupero crediti della Asl che, da qualche giorno, sta battendo cassa agli utenti che, dal 2015 al 2019, non hanno pagato il ticket di pronto soccorso o gli esami prenotati e poi non disdetti. Decine di persone ieri hanno bussato alla porta del Tribunale per i diritti del Malato, facendo notare che la cartella dell’Agenzia delle Entrate era per un proprio congiunto e il sistema ha errato destinatario o, nella maggior parte dei casi, gli esami per i quali la Asl chiede indietro il ticket non potevano svolgersi nell’ospedale di Sulmona e quindi non potevano essere disdetti. “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni”- conferma la coordinatrice, Catia Puglielli. La Asl, per sciogliere tutti i dubbi, ha pubblicato sulla home page del sito istutuzionale i vari riferimenti. “Si può scaricare e compilare il modulo, allegando le certificazioni richieste, inviandolo per e-mail all’indirizzo recuperocrediti@asl1abruzzo.it indicando nell’oggetto “Avvisi pagamento – mancata disdetta”- spiegano dalla Asl, specificando che il personale verificherà le informazioni e provvederà ad aggiornare le rispettive posizioni. Per avere i dettagli sulla propria prenotazione si può scrivere alla mail recuperocrediti@asl1abruzzo.it oppure recarsi presso gli sportelli CUP della Asl.

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