
ospedale san salvatore L'Aquila
Taglia l’ambito traguardo di 50 anni di attività il centro di tipizzazione tissutale di immunoematologia dell’ospedale di L’Aquila, ormai considerato centro d’eccellenza grazie a sofisticati laboratori e staff di elevata professionalità, nell’esecuzione di test di valutazione di compatibilità genetica tra donatore-ricevente nel trapianto di organi, tessuti, cellule staminali emopoietiche e trasfusione di piastrine. A ciò si aggiunge il sequenziamento genetico dei donatori volontari che si iscrivono al registro nazionale italiano donatori midollo osseo, nell’ambito del registro regionale e centro donatori delle regioni Abruzzo e Molise, grazie alla collaborazione con i rispettivi servizi Trasfusionali. Il centro tipizzazione, inoltre, esamina le caratteristiche genetiche del sangue dei cordoni ombelicali, raccolti in Abruzzo e nelle Marche, ai fini dell’inserimento nella Banca di sangue da cordone ombelicale. Diretto dal dott. Franco Papola, il servizio, unico in regione, è il fiore all’occhiello della sanità aquilana e abruzzese e l’elevato standard dell’attività viene costantemente certificato, con rigorose ispezioni, da società internazionali accreditate. In occasione del mezzo secolo di vita del centro è stato organizzato un convegno, in collaborazione con l’accademia medica aquilana ‘Salvatore Tommasi’, dal titolo “50 anni di eccellenza in Abruzzo”, che si terrà all’Aquila, sabato 1° marzo alle ore 8.30, al centro congressi ‘Luigi Zordan’, monastero San Basilio. Interverranno, tra gli altri, il direttore generale del centro nazionale trapianti, Giuseppe Feltrin e i direttori dei diversi servizi e reparti dell’ospedale San Salvatore che operano in sinergia con la tipizzazione tissutale. L’immunoematologia e tipizzazione tissutale, nei cinque decenni di attività, ha svolto un lavoro rilevante soprattutto in termini di qualità, tenendo conto della complessità delle procedure di laboratorio e dell’alto grado di preparazione professionale richiesto: 1.300 le valutazioni di caratteristiche genetiche donatore/ricevente da cadavere e 4.000 quelle effettuate per malati in attesa di trapianto di rene. Tra i 7.300 i donatori volontari iscritti nei registri internazionali 73 di essi hanno effettivamente donato le cellule staminali per pazienti di ogni parte del mondo, dando loro una possibilità di vita dopo leucemie, linfomi o altre gravi patologie ematologiche. Il convegno è aperto a tutti e la popolazione è invitata a partecipare per condividere gli importanti argomenti al centro del dibattito.