
Suona la prima campanella del nuovo anno scolastico. Ma non per tutti. A Sulmona almeno quattro scuole ripartono da “ripetenti”, in attesa cioè di rientrare nella sede storica chiusa da anni per i lavori di adeguamento e ristrutturazione. In cima alla lista c’è la scuola primaria Lombardo-Radice che, da ormai otto anni, è stata trasferita in via Marcante. A tracciare la nuova road map è l’assessore comunale e vice sindaco, Mauro Tirabassi, che ha chiesto una relazione tecnica agli uffici comunali per avviare i lavori, si spera entro la fine dell’anno. L’obiettivo di Tirabassi è di buttare giù la scuola di viale Togliatti per iniziare i lavori di ricostruire, modalità d’intervento decisa dalla passata amministrazione., guidata dal sindaco Gianfranco Di Piero. I primi lavori nella scuola erano iniziati nel 2017 e sarebbero dovuti durare appena una manciata di mesi. Nel 2018 la prima proposta di cambiare il progetto, da miglioramento ad abbattimento. Il nulla osta arrivò nel 2019. Poi la pandemia e il lungo iter burocratico fino al contenzioso con la ditta, al punto di bloccare i lavori per la ricostruzione dell’edificio. Contenzioso risolto lo scorso anno ma i tempi restano incerti. Neanche la carta Pnrr (in ballo circa cinque milioni di euro) era servita per regalare una nuova scuola. Anzi, non era stata mai calata sul tavolo, perché il Comune di Sulmona in graduatoria era risultato il primo dei non ammessi a finanziamento. In settimana, annuncia Tirabassi, sarà approvato il progetto definitivo per la demolizione del plesso. “Non posso essere preciso sui tempi ma abbiamo sbloccato alcune problematiche”- rileva Tirabassi. Al posto della Radice, sarà realizzato il plesso unico scolastico con quattro milioni e mezzo di euro. Altra incompiuta è la scuola primaria Luciana Masciangoli. I lavori sull’edificio scolastico, chiuso dal 2016, si sono conclusi nel 2022 anche se, per le opere di completamento, il Comune ha dovuto reperire ulteriori fondi per riposizionare le serrande volate via con il vento, le porte interne ormai fuori norma, rifare gli impianti idrici ed elettrici ormai obsoleti, sistemare i giardini e le pertinenze esterne da rifare. Finora sono stati piazzati 166 isolatori nelle fondamenta della scuola per un importo pari a 4 milioni di euro. A marzo è arrivato un altro milione e mezzo per il Comune ora intenzionato a completare i lavori. Al primo piano, entro l’anno, entreranno gli uffici comunali. Cantiere ancora sospeso alla scuola primaria “Lola Di Stefano”. In ballo ci sono circa 2 milioni di euro per i quali il Comune attende lo sblocco dell’USRC (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere) di Fossa. Entro l’anno, invece, dovranno terminare i lavori per la scuola dell’Infanzia “Celidonio”, in via L’Aquila. Dalla struttura, condivisa con gli uffici del Centro per l’Impiego, i piccoli studenti sono stati traslocati all’interno degli ambienti della palazzina verde del contratto di quartiere. Infine, ma non per ultimo, la campanella non suona per gli studenti del De Nino-Morandi che ripartono da viale Mazzini, dalla “nuova” sede alternativa da tre anni esatti. Dopo il dissequestro e il via libera della conferenza dei servizi, non ci sono più scusanti o intoppi per aprire il cantiere.









