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SULMONA – “Dopo le tante polemiche ora tutto tace, la montagna e i suoi boschi sono tornati ad essere l’ultimo problema. La circolazione sulle strade di montagna continua ad essere libera nonostante la Legge Regionale n. 3 del 2014 obblighi la regolamentazione, le strisce tagliafuoco sono diventate altre strade per la libera circolazione, un’efficace opera di prevenzione degli incendi deve essere ancora approntata”. E’ questa la fotografia che viene scattata dal Cai di Sulmona che è tornato sul Morrone, il monte ferito dagli incendi della scorsa estate. Un’analisi che conferma che tutti gli annunci hanno avuto pochissimi risvolti concreti, primo fra tutti il riconoscimento dello stato di emergenza di cui nessuno più parla. Tutto insomma è come se fosse caduto nel dimenticatoio. “In attesa che inizino i lavori per la riapertura della strada tra Pacentro e Passo San leonardo, come promesso, neanche si parla della Provinciale Morronese tra Sulmona e Pacentro”- intervengono dal Cai- “a fronte di tutto questo il 7 dicembre 2017 c’è stata l’inaugurazione in pompa magna dei nuovi impianti dell’Aremogna costati cinque milioni di euro. Un investimento che certamente ha portato benefici all’economia dell’Alto Sangro, come si è visto nella passata stagione invernale. Ma ora chiediamo che altre risorse ben più modeste siano destinate ai problemi elencati. O anche solo che i volontari non debbano acquistare la vernice per effettuare la segnaletica bianca e rossa lungo i sentieri, oltre a svolgere il lavoro volontariamente senza alcun rimborso e in maniera disinteressata, ma solo per passione e con la volontà di garantire in sicurezza la fruibilità delle nostre montagne a tutti i frequentatori. Le lacrime di coccodrillo versate durante l’incendio ormai sono da tempo evaporate”- concludono dal Cai- “attendiamo fiduciosi che almeno non si perda la memoria dei tristi eventi della passata estate”.

Andrea D’Aurelio

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