SULMONA – “La guerra è tutta un’altra cosa. Questo paese ha vissuto momenti peggiori, tutto questo passerà di sicuro e allora dovremo dimenticare e andare avanti”. Sono le parole di Gilberto Malvestuto, l’ultimo ufficiale sopravvissuto della Brigata Maiella, l’unica formazione partigiana decorata con la medaglia d’oro al valor militare della Resistenza. Oggi Malvestuto ha spento 99 candeline e ha inteso lanciare un messaggio ben preciso: occhio a chiamare “guerra” l’emergenza sanitaria in atto. Nemmeno per scherzo. Lo abbiamo raggiunto tramite alcuni familiari. Gilberto Malvestuto, nato a Sulmona il 17 aprile 1921, è stato Comandante della Sezione Mitraglieri della Compagnia Pesante Mista della Brigata Maiella. Si arruolò nella Brigata Maiella a Recanati, dopo che la formazione partigiana aveva contribuito alla liberazione del territorio abruzzese fino ai comuni della Valle Peligna (giugno 1944), del resto della regione Abruzzo e poi delle Marche fino a Pesaro (settembre 1944). A Recanati, Malvestuto fu assegnato al comando della Sezione Mitraglieri della Compagnia Pesante Mista. Prese parte ai duri combattimenti per lo sfondamento della Linea Gotica e per la liberazione dei comuni di Monte Castellaccio, Brisighella, Monte Mauro, Monte della Volpe, Monte della Siepe e Castel San Pietro. All’alba del 21 aprile 1945, Malvestuto, alla testa della Sezione Mitraglieri della Brigata partigiana abruzzese, entrò a Bologna con le prime truppe liberatrici della città.
Riconsegnò il fucile mitragliatore il 20 luglio 1945. L’augurio è quello di trascorrere un altro anno in salute e serenità fino al prossimo 17 aprile quando, per l’ufficiale Gilberto, arriverà l’ambito traguardo del secolo di vita. Auguri dalla redazione di Onda Tg.
Andrea D’Aurelio
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