

“Tutto è “RELATIVO” anche il concetto di disabilità”. Con questo slogan si è aperta la “Notte di moda” , sfilata curata dai ragazzi della sede Anffas di Sulmona, in un piazzale,quello della struttura in viale Stazione,in zona Santa Rufina, gremito di familiari, amici e istituzioni. Qui si è svolto un evento di straordinaria potenza e bellezza,fortemente voluto e realizzato dai ragazzi e dagli operatori dell’Anffas Sulmona,gestita da qualche anno da Emanuela Pasquali. Nel corso degli anni l’ associazione è cresciuta molto, si è avvicinata alla gente coinvolgendo gli ospiti del centro diurno in prima persona, integrandoli fra loro e nella società, donando loro un obiettivo, di utilità umana e sociale, coinvolgendo attivamente anche le famiglie e le istituzioni, oltre che degli stessi ospiti della struttura e le altre associazioni di volontariato, come quella INSIEME PER FABRIZIA, che ha voluto finanziare il progetto, affinchè nella rete creata sia la forza esplosiva e dirompente, che ha portato al risultato: una manifestazione all’insegna dell’inclusione, quella vera in cui a ricevere un dono piu prezioso di qualsiasi bene,sono stati gli ospiti e non solo i protagonisti, in memoria di una ragazza che era cittadina del mondo,che amava gli altri e la vita: Fabrizia Di Lorenzo. Un evento di grande valore umano e sociale, che ha fatto bene a tutti perché, in risalto, è stato messo il senso della normalità, concetto del tutto relativo, appunto,come il nuovo logo. Una ventina di ragazzi con diverse disabilità o, potremmo dire, diversamente normali, hanno indossato T-shirt e bags realizzate, colorate e dipinte dalle loro laboriose mani. E come ha ricordato Kevin, lo straordinario e appaluditissimo presentatore per una sera, “siamo tutti un po’ disabili: chi lo è percorrendo impacciato una nuova strada,chi lo è perché in un paese in cui non conosce la lingua,chi lo è nella quotidianità, di fronte a una nuova esperienza, chi lo è fisicamente, chi lo è mentalmente. Quindi,tutto, anche la disabilità e la normalità sono concetti relativi!”
E abbattute per qualche ora tutte le barriere sociali,umane e pratiche tra la normalità e la disabilità, la lezione appresa è che bisogna lavorare fin dai primi anni di vita affinché non si ergano più muri. Solo in questo modo non esisterà più la parola “disabilità o normalità ” ma solo il concetto di diversità, intesa come imperfezione a cui la stessa Rita Levi Montalcini ha fatto un elogio. Una bella lezione di umanità, di onore e rispetto quella appresa stasera,tra gli applausi festanti di una folla commossa ed entusiasta. Grazie ragazzi,grazie Anffas. (B.Z.)
