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SULMONA – L’attesa è finita. Il giorno della verità in consiglio comunale arriva dopo 37 giorni, da quando cioè il passaggio in opposizione della consigliera comunale, Teresa Nannarone, ha aperto la crisi politica di Palazzo San Francesco. Le consultazioni lunghe una quaresima non sono bastate per trovare una quadra e per addivenire alla formazione di una nuova maggioranza in grado di traghettare la città a fine mandato. Molti nomi e pure confusi. Se la notte poterà consiglio si saprà tra qualche ora. Sicuramente porterà in Consiglio, nel più alto luogo istituzionale dove il faccia a faccia sarà sicuramente aspro e acceso, soprattutto in riferimento alla posizione dei dem che non hanno mollato sul loro assessore uno e trino. Il problema infatti non è solo la Giunta da rifare ma il metodo di fare politica. Lo scenario possibile è quello delle sempre più probabili dimissioni del primo cittadino con la Giunta azzerata. Forse un segnale politico per chiudere le trattative entro il termine perentorio dei venti giorni concesso dalla legge, trascorso il quale si andrà al voto. Un gesto non per farsi da parte ma per ottenere risposte ed equilibri di fronte al fatto compiuto. Certo è che, in caso di dimissioni, la città resterà senza una nuova Giunta e senza un’alternativa. Perché, al momento, le forze politiche non sembrano pronte per recarsi alle urne. Nel giorno di Halloween, l’ipotesi dello “scherzetto” resta in piedi. Anche perché non è detto che le dimissioni non rappresentino una strategia per uscire dalla crisi.

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