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SULMONA – Il clima resta infuocato in casa Pd con una guerra che per il momento non conosce armistizio. I cinque del direttivo che si sono dimessi in blocco dalla Segreteria, facendo avviare di fatto le procedure per il commissariamento, prendono le distanze dalle dichiarazioni rilasciate dai tre consiglieri dem che hanno contestato il Segretario provinciale Francesco Piacente, nominato commissario del circolo sulmonese. Secondo i tre “un rinviato a giudizio deve autosospendersi dal partito proprio in ottemperanza a un codice etico”. E la guerra continua. “La nostra presa di posizione, con le dimissioni, è stato un atto politico” spiegano i dimissionari “nella conferenza stampa di ieri non si è accennato che il Sindaco di Sulmona, il 4 febbraio 2019, si schierò apertamente a favore del Candidato di centro destra Senatore Marsilio, mettendo di fatto in crisi la sua maggioranza”. I dimissionari tengono a precisare che nell’assemblea del venerdì, precedente l’ingresso in giunta dei consiglieri del Pd , “si parlò di giunta di salute pubblica” incalzano “aperta a tutte le forze del consiglio comunale e che non vedesse la sola presenza del PD tra le allora diverse componenti politiche della minoranza, con un cronoprogramma stabilito e pubblico e con assessori super parte di carattere tecnico e non riconducibili a forze politiche”. Teodoro Marini, Carlo Piccone, Antonella Fiordi, Pamela della Sabina e Eva D’Alberto chiedono chiarezza sull’attività dell’esecutivo e ai consiglieri comunali del Pd chiedono spiegazioni sui lavori pubblici contestati dalla città e sulla riorganizzazione della macchina amministrativa. “Figuriamoci” aggiungono “se potevamo ascoltare un discorso politico, una conferenza stampa incentrata sulle offese del consiglieri Di Masci nei confronti dei segretari Provinciali e Regionali, romanzando su storie che di fatto non hanno nulla di fondato e non interessano la problematica locale ma utili per buttare il tutto in caciara e gettare fango su persone colpevoli sicuramente di lesa maestà. Per ultimo, ma non meno importante, il linguaggio e i toni tenuti che assolutamente non si addicono alla nostra cultura e al modo di intendere la politica e la comunicazione. Noi ci siamo, noi del Pd” concludono “ci siamo e lotteremo all’interno del partito che è la nostra casa, che abbiamo costruito, che molti di noi hanno fondato e crediamo fermamente che una comunità in cui le regole che ci si è dati non vengono rispettate è destinata a disgregarsi”. E’ scontro aperto a Sulmona mentre Pratola Peligna oggi elegge il nuovo Segretario.

Andrea D’Aurelio

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