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SULMONA – La “scena da film” stava per essere replicata nel pomeriggio di ieri. Sono stati ancora una volta i residenti della zona a fermare un gruppo di ragazzini che hanno trovato casa nella scuola primaria “Lombardo-Radice”, ovvero nella zona posteriore di via Cornacchiola, dove ieri si è reso necessario un nuovo intervento da parte della Squadra Volante del Commissariato Ps di Sulmona per tutti i rilievi del caso. Una scuola chiusa che non è più ad uso degli studenti ma di piccoli vandali che entrano ed escono indisturbati di giorno e di notte dalla zona retrostante del plesso scolastico, bivaccando e lanciando per aria sedie e materassi, creando insomma disturbo al quartiere. “Gli ho visti uscire con alcuni oggetti in mano per questo mi sono messa ad urlare per farli desistere”- racconta una donna che abita nella zona e da tempo assiste al ripetuto “spettacolo” che sta trasformando la storica struttura in un vortice di degrado e abbandono. A documentare i danni, dai vetri rotti alle porte aperte, ci ha pensato ieri la Polizia con una serie di rilievi fotografici che serviranno per relazionare la vicenda agli organi preposti. La richiesta che arriva da più parti è quella di recintare la struttura per porre un freno ai reiterati atti vandalici al fine di conservare il bene e tutti i documenti custoditi all’interno, tra cui atti importanti, in attesa dei lavori di ristrutturazione che prevedono il parziale abbattimento dell’edificio e ricostruzione ex novo. Se è vero che in città mancano dei punti di ritrovo e aggregazione per giovani, questa carenza non si può colmare utilizzando scuole chiuse e per giunta inagibili. Alla scuola Radice non a caso qualche anno fa fu appiccato anche un incendio che, nei fatti, è rimasto impunito. Per questo è necessario accelerare le procedure per aprire il cantiere o quantomeno “chiudere” l’ingresso posteriore per limitare i danni dall’esterno.

Andrea D’Aurelio

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