
In Abruzzo, l’agricoltura è sempre più in difficoltà a causa della presenza incontrollata di fauna selvatica. Campi distrutti, greggi attaccate, raccolti compromessi: è questa la situazione che denunciano, in modo compatto, CIA Abruzzo, Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, chiedendo interventi urgenti, seri e ben coordinati. Il problema riguarda in particolare cinghiali, cervi, lupi e altre specie invasive, la cui proliferazione minaccia non solo il reddito degli agricoltori, ma anche l’equilibrio dell’intero ecosistema. Il piano per contenere i cinghiali resta in gran parte inapplicato, l’abbattimento dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, e intanto la peste suina africana avanza. I risarcimenti per i danni arrivano spesso in ritardo e non coprono le perdite subite. Secondo le organizzazioni, a essere sotto attacco non è solo l’economia agricola, ma anche la tenuta sociale e ambientale del territorio. Dove l’agricoltura si ritira, il territorio si degrada. Si perde presidio, sicurezza alimentare e biodiversità. Per questo, le sigle promotrici annunciano una mobilitazione regionale, che nei prossimi giorni coinvolgerà le comunità locali con incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto. Obiettivo: spiegare che gli agricoltori non sono il problema, ma la prima vittima di un sistema che non funziona. Verrà inoltre avviata una raccolta firme, per chiedere alle istituzioni di intervenire con buonsenso e restituire equilibrio tra uomo e natura. Perché, dicono le organizzazioni, senza agricoltura non c’è futuro. Lunedì 13 maggio, alle ore 10:00, è prevista una manifestazione regionale davanti alla sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo a L’Aquila. L’iniziativa è aperta a agricoltori, cittadini e famiglie e sarà un momento forte di confronto e richiesta di ascolto da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione delle organizzazioni sarà ricevuta dai rappresentanti regionali per presentare un documento con proposte concrete e chiedere impegni precisi. La giornata si concluderà con la condivisione degli esiti dell’incontro con tutti i partecipanti. Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale che autorizzava l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione sarà presente all’esterno del tribunale, per monitorare con senso civico l’andamento del procedimento. Non un gesto simbolico, ma un atto di responsabilità. Le organizzazioni annunciano che questa è solo la prima tappa di un percorso che continuerà finché non saranno adottate misure efficaci, coerenti e durature, capaci di garantire una convivenza equilibrata tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.