
L’AQUILA – Cantieri infiniti, strade dissestate, accessi limitati e nessuna risposta ufficiale. È questo il quadro che descrive la situazione nel centro storico dell’Aquila, dove i lavori per i sottoservizi si sono trasformati in un percorso ad ostacoli per residenti, commercianti e lavoratori. Nonostante le numerose sollecitazioni e l’esasperazione crescente di chi abita o lavora nelle aree interessate, dal Comune non è ancora arrivata alcuna indicazione chiara sulla ripavimentazione delle strade. Rimane infatti irrisolta la questione centrale: verranno riposizionati i sampietrini o si opterà ancora per il più economico e provvisorio asfalto? Nel frattempo, centinaia di sampietrini, rimossi durante i lavori, giacciono inutilizzati nella zona industriale di Pile. Una risorsa sprecata, denunciano i cittadini, che potrebbe essere impiegata per restituire dignità e identità alle vie del centro, evitando nuovi interventi futuri e ulteriori spese. L’impasse potrebbe essere superata con un semplice addendum contrattuale nei lotti in corso, ma ciò richiede volontà politica e decisione, non l’improvvisazione che si registra finora. In un momento in cui L’Aquila si prepara a essere celebrata come Capitale italiana della Cultura, il cuore della città appare più simile a un cantiere senza regia. A peggiorare la situazione, le continue modifiche alla viabilità: la chiusura dell’ultimo tratto di Corso Federico II, le variazioni su Viale Rendina, Via dei Giardini e Via San Michele stanno aggravando i disagi per l’utenza, in particolare per le persone con disabilità che si recano presso l’INPS. La riapertura forzata di Via Jacobucci, inizialmente pedonale come parte del progetto di riqualificazione della Villa Comunale, alimenta i dubbi su un futuro urbanistico spesso gestito in modo provvisorio e incoerente. Anche Piazza Palazzo e le strade limitrofe, come Via Accursio e Via Paganica, sono oggi paralizzate da lavori che, seppur necessari, andrebbero accompagnati da un piano di viabilità alternativa e da misure economiche compensative regionali già previste ma mai richieste da questa amministrazione. A denunciare tutto ciò è Paolo Romano, consigliere di “L’Aquila Nuova”, che invita il Sindaco a superare il silenzio mantenuto troppo a lungo e a confrontarsi apertamente con la cittadinanza: “Serve una visione chiara e condivisa, servono scelte strategiche sul futuro del centro storico, non silenzi e soluzioni tampone”.