
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di L’Aquila, nell’ambito di un’attività di controllo a tutela della finanza pubblica, hanno eseguito un provvedimento di confisca emesso dalla Corte d’Appello di L’Aquila, a seguito di una sentenza definitiva. Il provvedimento ha riguardato due coniugi coinvolti in un’indagine delegata dalla Procura della Repubblica di L’Aquila. L’inchiesta ha preso avvio in seguito a presunti illeciti relativi alla percezione di un contributo pubblico per l’acquisto di una nuova abitazione, destinata a sostituire quella distrutta dal terremoto del 2009. Secondo quanto emerso, i coniugi avrebbero dichiarato falsamente che l’immobile danneggiato dal sisma fosse la loro abitazione principale, nonostante risiedessero altrove. L’inganno è stato scoperto grazie alle indagini condotte dalle Fiamme Gialle, che hanno rivelato la falsificazione di un’autocertificazione inviata all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione di L’Aquila, per ottenere indebitamente il contributo. I due coniugi sono stati quindi denunciati alla Procura per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche, in violazione dell’art. 316-ter del Codice Penale. Alla conclusione del processo, l’Autorità Giudiziaria ha condiviso le risultanze delle indagini e ha disposto la confisca di due beni immobili, il cui valore complessivo ammonta a 388.000 euro. L’operazione di confisca conferma l’impegno costante della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi ai danni delle risorse pubbliche, con particolare attenzione alla tutela dei bilanci dell’Unione Europea, dello Stato e degli enti locali.