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SULMONA – Non mollano i lavoratori delle cooperative che gestiscono i servizi comunali. L’occupazione dell’Aula Consiliare di Palazzo San Francesco prosegue ad oltranza. I dipendenti non sono rimasti soddisfatti dell’incontro avuto stamane con il sindaco di Sulmona Annamaria Casini che già ieri sera, al termine della seduta del Consiglio Comunale, aveva cercato di placare gli animi. “I lavoratori vanno avanti con l’occupazione fino a quando non riceveranno risposte certe”- afferma ai microfoni di Onda Tg il sindacalista Nicola Cieri- che parla a nome dei lavoratori. Tocca all’inquilina di Palazzo San Francesco precisare che “la clausola sociale consentirà di salvaguardare i posti di lavoro, non escludendo i rischi”. “Noi qui abbiamo trovato una situazione al collasso”- ha ripreso il sindaco- “per questo vogliamo riorganizzare gli uffici per ridare dignità alle persone e servizi di qualità. Certo, ci vuole il suo tempo e io sono arrivata anche con parecchie riforme in corso sulla pubblica amministrazione e gli appalti”. Casini si sfoga e denuncia la carenza di organico in atto negli uffici di Palazzo San Francesco. “Negli ultimi tempi”- ha concluso- “ben sette persone sono andate in pensione e le carenze di organico stanno compromettendo i tempi di risposta ai cittadini, la qualità dei servizi erogati e soprattutto i lavoratori delle cooperative”. E’ notizia di stamane nel frattempo che è in corso di pubblicazione la gara per il servizio tributi e farmacia. Si attende il parere dell’Anac, chiesto del Segretario Comunale Francesca De Camillis, sul servizio di guardiania e sorveglianza. Stesso problema per il back e front office. Sulla vicenda interviene anche Alberto Di Giandomenico del Movimento Italica che invoca l’operazione verità. “L’amministrazione comunale” sostiene “deve avere il coraggio di dire la verità. I lavoratori devono essere messi in condizione di sapere se devono cercarsi un altro lavoro. Il ribasso al 4% operato dalla cooperativa vincitrice del bando rischia di compromettere la qualità dei servizi e il lavoro dei dipendenti stessi, a meno che non ci sia intenzione di recuperare questo ribasso con il progetto dello Sprar, per il quale è stata indetta una proroga fino a luglio per i Comuni che intendono aderire. Non permetteremo che si continui a giocare con il futuro delle persone”. Dopo una notte passata in Comune senza la possibilità di usufruire dei servizi igienici, i lavoratori si organizzano per altre nottate e altri giorni di protesta. E’ la seconda volta in tre anni che la Sala Consiliare del Comune viene occupata. L’ultima fu da marzo a giugno del 2015 per la difesa del punto nascita peligno.

Andrea D’Aurelio

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