
Ritardi incomprensibili per la RSA di Pratola Peligna. A denunciarlo è la CGIL che diffida la Asl per il completamento dei lavori. “E’ proprio vero che il Direttore Generale della ASL1 è un corpo estraneo al nostro territorio. E ciò, non solo per gli avvisi di pagamento inviati alle cittadine e ai cittadini per le presunte mancate disdette delle visite, le lunghe liste di attesa, la carenza di personale, l’errata
collocazione delle Case di Comunità, la desertificazione sanitaria delle aree interne, l’aumento dell’esposizione debitoria della ASL1 (la più alta in Abruzzo). Ed infatti, a queste e ad altre deficienze organizzative e procedurali che non citiamo per brevità, va ad aggiungersi il colpevole ritardo nella realizzazione di interventi infrastrutturali per potenziare la rete sociosanitaria di prossimità, in particolare quella dedicata alle persone più fragili, agli anziani, ai non
autosufficienti. Più specificamente, ci riferiamo al mancato completamento, entro i termini previsti, della RSA di Pratola Peligna, come già denunciato nei giorni scorsi dalla Sindaca, a fronte dell’ennesimo fermo dei cantieri. Sulla vicenda RSA di Pratola Peligna siamo già intervenuti in passato, denunciando i ritardi per l’avvio dei lavori, anche dinanzi alla V Commissione Consiliare Regionale Sanità, con la richiesta di incontro con l’allora Direttore della
ASL1, Roberto Testa. Pertanto, riteniamo incomprensibili e inaccettabili, oggi, ulteriori
ritardi per la conclusione dei lavori attesa da anni. La Valle Peligna, infatti, è un territorio nel quale ormai da troppo tempo risultano completamente assenti strutture pubbliche dedicate alle persone che necessitano di assistenza
socio-sanitaria, in particolare anziani e non autosufficienti. E’, invero, nota a tutti tale
condizione di emergenza, soprattutto se consideriamo le persone con patologie croniche multiple, che hanno urgente bisogno di riabilitazione e assistenza continua poiché non in grado di svolgere autonomamente le più semplici attività quotidiane, come lavarsi o vestirsi. Senza
contare che anche le famiglie di queste persone si trovano ad affrontare quotidianamente, spesso sole, senza l’appoggio di servizi assistenziali, sociosanitari e sanitari adeguati, i disagi, le
sofferenze e il rischio di impoverimento che la non autosufficienza porta con sé. La situazione sociale e demografica della Valle Peligna non è, poi, differente da quella generale nazionale, anzi tutti i dati attestano una percentuale di maggiore gravità rispetto alle tendenze regionali e
nazionali per quanto attiene il futuro demografico e l’invecchiamento della popolazione. Infatti, la Provincia dell’Aquila è caratterizzata da un invecchiamento della popolazione residente
anche maggiore rispetto al dato nazionale. Se consideriamo i dati ISTAT per gli anni 2013/2023, osserviamo che l’incidenza degli over 65 sulla popolazione complessiva residente passa dal
22,3% del 2013 al 26,4% del 2023. La situazione resta identica anche per l’incidenza degli over
75, sempre nel rapporto tra il 2013 e il 2023, dove si passa dall’11,94% del 2013 al 13,05% del 2023. Tale situazione richiede una capacità di programmazione di posti letto in residenzialità e semiresidenzialità per anziani seria e coerente rispetto alle sfide del futuro ed ai bisogni
sempre più urgenti della popolazione. A riprova dell’importante fabbisogno di posti letto, ricordiamo che è la stessa Regione Abruzzo che, con delibera del 2017 per il setting anziani non autosufficienti, ha confermato una carenza, e, quindi, un “fabbisogno autorizzatorio”, di 553 posti letto in residenze protette per anziani, di 104 posti letto in RSA demenze, di 55sti letto”