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SULMONA – E’ pronto da diverse settimane ma nessuno lo inaugura. Si tratta del parco giochi di viale Togliatti che da un momento all’altro potrebbe essere restituito alla comunità dopo i lavori di restyling che sono stati voluti dall’ex assessore comunale Cristian La Civita e dalla consigliera Roberta Salvati. Al momento però non è dato conoscere la data del taglio del nastro con le famiglie che aspettano il momento tanto atteso ormai da settimane. Con determina dirigenziale era stata approvata la variante al progetto che prevede la realizzazione della pavimentazione sotto tutti i giochi e rispetto allo stabilizzato sotto la pavimentazione in gomma ora è previsto il cemento. Un accorgimento voluto dall’ex assessore comunale Cristian La Civita che ha chiesto di procedere con una variante al progetto prima di aprire il cantiere in modo tale che i più piccoli possano giocare in assoluta sicurezza. Con una somma di 39 mila 910 euro su un totale complessivo di 48 mila 690 si è poi proceduto alla realizzazione di attrezzature ludiche presso il parco giochi, più volte finito alla ribalta della cronaca, maggiormente per degrado e trascuratezza. E’ stata la ditta società cooperativa sociale Ottovolante, con sede a Teramo, a eseguire tutti gli interventi necessari che hanno visto la sostituzione dei giochi non sicuri e la realizzazione di pavimentazione antishock. All’interno del parco trova spazio anche l’altalena per disabili, fortemente voluta e caldeggiata dalla consigliera Salvati. Si spera anche che, grazie al nuovo look, cessino tutti gli episodi di inciviltà segnalati nei mesi scorsi dai residenti della zona. E’ per questo che nel parco giochi di viale Togliatti scatterà anche l’operazione sicurezza con l’installazione di una telecamera di videosorveglianza. Ma al momento tutto resta in sospeso perché l’area deve essere inaugurata ma soprattutto riaperta. Non si sa se è necessario procedere con i nuovi collaudi. Fatto sta che il tempo continua a passare. E pensare che si stava lavorando anche per una proposta di gestione, con la creazione di almeno due posti di lavoro, che si spera non sarà abbandonata.

Andrea D’Aurelio

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