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SULMONA – 800 mila euro per Palazzo Sardi, Comunità Montana Peligna. Nel piano annuale 2018 degli interventi di ricostruzione degli edifici pubblici del settore “Funzioni istituzionali e collettive, servizi direzionali” della città de L’Aquila e dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 approvato con l’ultima delibera Cipe, sono stati stanziati fondi anche per Palazzo Sardi. Le risorse saranno impiegate per il consolidamento statico dell’importante edificio e per il suo recupero conservativo. Palazzo Sardi, uno dei più importanti palazzi storici di Sulmona ospita, tra l’altro, il Museo di Storia naturale gestito dal liceo scientifico E. Fermi che ne garantisce l’apertura. Si procederà in tempi stretti alla necessaria progettazione che avverrà sotto l’alta vigilanza della Sovrintendenza ai Beni Culturali e quindi all’appalto dei lavori. Una buona notizia per la città. La dimora storica, molto rimaneggiata nel corso del tempo e notevolmente trasformata, è strutturata rispettivamente su tre piani nel prospetto principale e quattro nelle facciate sud (su Piazza Garibaldi) ed est (lungo via Marselli), a causa del dislivello di circa 5 metri tra la quota su via Angeloni e quella del grande invaso della piazza. L’atrio, coperto da una volta a botte lunettata, introduce alla piccola corte centrale – pertinente all’impianto cinquecentesco e in origine sicuramente più ampia e dotata di loggiato (poi tamponato) – che presenta finestre rettangolari e ad arco di epoca più tarda; al suo interno è collocato il pozzo con lo stemma di alleanza matrimoniale tra Giulio Sardi e la nobildonna Maddalena Colli Aldana, le cui nozze furono celebrate nella seconda metà del XVI secolo. Sul finire del XIX secolo, si provvide quindi alla tamponatura della scala interna e del loggiato sul cortile e alla realizzazione delle partiture decorative nelle stanze del piano nobile: stucchi dorati, ritratti dei personaggi illustri della famiglia Sardi e volte affrescate con motivo a grottesche; il cassettonato ligneo è di più recente fattura.

Andrea D’Aurelio

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