
SCANNO. Avrebbero distrutto un habitat all’interno di un sito protetto, compromettendone lo stato di conservazione, ovvero un sito di interesse comunitario. Sei persone sono finite nel registro degli indagati, nell’ambito dell’inchiesta riguardante i lavori effettuati intorno sul lago di Scanno e sulla strada Circumlacuale. Il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiuso le indagini preliminari e ha emesso l’avviso di garanzia per i professionisti che ora avranno venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive o chiedere di essere interrogati a norma di legge. Nel mirino della procura sono finiti L.B.,G.D.P., G.C., F.G.C., A.R.C. e A.L. Si tratta di professionisti legati alla ditta esecutrice e subappaltatrice dei lavori. Indagato anche il responsabile dell’area tecnica del Comune di Scanno. I sei, secondo l’accusa, avrebbero violato l’autorizzazione paesaggistica nonché la serie di prescrizioni impartite dalla Soprintendenza. L’inchiesta era scaturita dall’ interrogazione che il consigliere comunale di minoranza, Fernando Ciancarelli, aveva presentato al sindaco del borgo lacustre, Giovanni Mastrogiovanni, chiedendo lumi sul rispetto delle misure di sicurezza per pedoni e automobilisti, sul rispetto dei pareri per la tutela della fauna e dell’ambiente. I carabinieri forestali avevano quindi effettuato un blitz in Comune, per acquisire tutta la documentazione. Le indagini hanno portato la procura a focalizzare la lente su sei figure professionali. Stando agli atti d’indagine è emerso che, nel primo tratto di sponda interessato dai lavori, “erano state eliminate quasi tutte le specie arboree presenti, con l’eccezione di cinque alberi tra tigli e ippocastani”.