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SULMONA – Fu sera e fu mattina, dodicesimo giorno. Le fiamme non accennano a spegnersi sul Monte Morrone, specie quelle che ardono fra Pratola Peligna e Roccacasale. La pioggia ieri ha preso in giro un pò tutti. L’emergenza non è affatto rientrata tant’è che nel report dei Vigili del Fuoco tutti gli incendi risultano ancora attivi o sotto controllo. Ma la conta dei danni, dopo dodici giorni di fiamme e fuoco sul Morrone, sale in maniera spaventosa. Sono circa 1500 gli ettari di bosco bruciati e oltre due milioni di euro i costi del businness del fuoco se si considera che l’attività di un canadair all’ora comporta una spesa di circa 20 mila euro. Il consuntivo dei danni risulta incompleto dal momento che una quantificazione vera e propria ancora non si può fare. Al dramma degli ettari di bosco bruciati si aggiunge anche quello degli animali, alcuni costretti a scendere a valle per scappare dalle fiamme. L’incendio è partito lo scorso 19 agosto sul versante pacentrano nei pressi di Monte Mileto. Poi il giorno successivo, il 20 agosto, è stata la volta del grande disastro ambientale sul versante sulmonese del Morrone nella zona di Santa Lucia (frazione Marane), casino Pantano e zona Vicenne. Colpito, domenica scorsa, anche il territorio comunale di Prezza e di Raiano dove la situazione è sotto controllo ma il sindaco Marco Moca ha chiesto una maggiore attenzione soprattutto per le colture collocate a valle del Monte Urano. Non è stata risparmiata la Valle Subequana che brucia da lunedì dove l’emergenza sembra che stia rientrando. Lotta dura contro le fiamme sul Colle delle Vacche vinta con l’impegno dei volontari. In totale sono dieci gli inneschi recuperati, quattro già consegnati dai Carabinieri Forestali alla Procura della Repubblica di Sulmona che indaga per disastro ambientale.

Andrea D’Aurelio

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