Il nuovo Dpcm previsto per i prossimi giorni prevede nuove misure anti covid: limiti di orario e limitazione della mobilità tra Regioni. Quindi coprifuoco alle 22 anche a Natale e a Capodanno e divieto di spostamento pure tra zone gialle. Una linea del rigore ribadita anche dal ministro della Salute Roberto Speranza in videoconferenza con le Regioni e alle quali domani arriverà una bozza del Decreto del presidente del Consiglio per un’ultima valutazione.
Domani il Ministro Speranza illustrerà le misure in Parlamento, quindi ci sarà un dibattito alle Camere e un altro confronto con gli Enti locali, prima del Consiglio dei ministri alle 21, per il prossimo Dpcm da varare dopo domani e che entrerà in vigore giovedì 4 dicembre le cui misure restrittive potrebbero essere in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. Non è escluso che le date varino: potrebbero iniziare il 19 o 20 e finire qualche giorno dopo l’Epifania. Ma una decisione non verrà presa prima di domani, dopo il confronto con Camere e Regioni.
Potrebbe essere varato anche un dpcm che darà copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali previste per le festività: in particolare, per le deroghe alla mobilità tra regioni. Il premier starebbe valutando l’ipotesi che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari. Sull’ampiezza delle deroghe – e quindi del numero delle persone in viaggio – sembrano confrontarsi la linea più dura di Boccia e Speranza e quella più soft del premier. Conte vorrebbe dare un segnale positivo ampliando la percentuale di studenti in classe già dal 14 dicembre: un ridimensionamento della didattica a distanza. L’ipotesi deve essere ancora sottoposta al vaglio del Comitato tecnico scientifico (Cts).
E’ ancora in discussione la chiusura degli impianti sciistici di cui si discuterà domani. Bisognerà decidere sulla proibizione di raggiungere le seconde case o gli hotel in montagna. Sulla chiusura di questi ultimi lo stesso Conte avrebbe detto che presenta problemi. Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo osserva che i rischi, anche in montagna, sono legati “agli assembramenti negli impianti e negli alberghi”. Il nuovo dpcm potrebbe inoltre fermare le crociere nelle festività natalizie, ma una decisione finale non è ancora stata presa. “Arrivati a questo punto deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra-afferma Miozzo-. O facciamo così o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile che non si limiterà al coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d’infarto o a causa di un incidente perché non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili. Un Natale sobrio e tranquillo è l’unico modo perché sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest’anno non si può fare. Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di Natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà”.
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