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Due giorni fa il presidente Marsilio ha presentato nella Commissione consiliare competente la sua proposta di legge volta a modificare l’attuale legge elettorale regionale e noi non intendiamo sottrarci al confronto necessari, dichiarandoci sin d’ora disponibili a sederci attorno ad un tavolo per modificare in meglio quello che è l’impianto dell’attuale legge elettorale”. È quanto hanno dichiarato in una nota congiunta i consiglieri regionali Marianna Scoccia e Sandro Mariani. I consiglieri ritengono di avere le idee ben chiare sulle proposte da avanzare al Presidente Marsilio.“Se davvero si vuole avvicinare il modello elettorale regionale a quello dei Comuni, così come dichiarato in commissione, lanciamo la proposta del Sindaco d’Abruzzo”.“Introduzione del doppio turno se nessun candidato alla presidenza raggiunge il 50% al primo turno e voto disgiunto tra candidato Presidente e candidati consiglieri. In questo modo, scollegando la figura del Presidente dalle coalizioni di liste che lo sostengono, si darebbe vita ad una vera e propria elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale, così come accade oggi per i sindaci dei Comuni superiori a 15.000 abitanti, rafforzando la rappresentatività del Presidente eletto”. I due consiglieri, inoltre, sono entrati anche nella tematica del collegio unico regionale. “Potrebbe avere un senso nell’ottica di un maggiore coinvolgimento di ogni consigliere nelle problematiche dell’intera regione: tuttavia, nel caso si opti per questa scelta, riteniamo sia necessario comunque un meccanismo perequativo che garantisca rappresentatività adeguata ai territori provinciali in funzione della loro dimensione demografica. La nostra Regione è formata sia da grandi centri urbani che da una molteplicità di micro realtà locali ed occorre trovare un punto di caduta che contemperi le legittime ambizioni di rappresentanza di tutti i territori.In conclusione, sia Scoccia che Mariani pongono l’accento sull’introduzione delle tre preferenze. “Il presidente Marsilio, con la tripla preferenza, vuol far credere che si introduca un meccanismo facilitante per l’elezione delle donne in Consiglio Regionale: ci permettiamo di fargli notare che, in un bacino elettorale ristretto come la nostra regione, ben diverso da quello delle europee, più che favorire l’elezione di genere, la tripla preferenza consegna ancor di più ai partiti la possibilità di tentare di gestire gli eletti mediante accoppiamenti definiti a tavolino”.

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