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“Uno scenario davvero preoccupante. Un vero e proprio disastro sociale”. Così il segretario regionale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, rilancia l’allarme per lo stop al blocco dei licenziamenti, che torneranno ad essere consentiti dal primo luglio dopo che nel decreto Sostegno bis è saltata la nuova proroga. Secondo i sindacati regionali, l’Abruzzo rischia di perdere un numero altissimo di posti di lavoro: tra i 12mila e i 17mila unità stando alle prime stime. Cgil, Cisl e Uil annunciano quindi la mobilitazione. “Per l’Abruzzo – dice Ranieri – il conto sarebbe davvero salato se consideriamo che la regione è ai primi posti in Italia per la crescita della cassa integrazione a seguito della pandemia, con un + 1,400%, per un totale di ore erogate tra gennaio 2020 ed aprile 2021 superiore a 77 milioni. Un disastro sociale – commenta – se consideriamo che già il numero degli occupati in Abruzzo nell’ultimo trimestre 2020 rispetto al quarto trimestre 2019 ha visto un calo di 9.344 unità pari al -1,87%, dato tra i più critici delle regioni del Mezzogiorno, dove peggio dell’Abruzzo ci sono sono solo Molise e Sardegna”. “Quello che viene a delinearsi – osserva Ranieri – è uno scenario davvero preoccupante, considerato anche che la perdita di occupazione di certo non aiuterà il rilancio dei consumi e della domanda interna di cui la nostra economia ha tanto bisogno. Tutte le aziende che oggi soffrono e sono in difficoltà potrebbero aprire la via dei licenziamenti, anche perché nelle filiere produttive la domanda non è ripartita. Siamo in una fase in cui i cittadini ancora non hanno ripreso a consumare e, di conseguenza – conclude il segretario Cgil – le aziende continuano a registrare un calo di domanda. Il blocco dei licenziamenti andava prorogato fino alla ripresa dei consumi”.

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