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SULMONA – Sono sei gli operatori economici che hanno risposto al bando di gara per l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori al Liceo Classico Ovidio di Sulmona da 4,2 milioni di euro. Si tratta dell’Ati Salvatore e Di Meo, Edil Co Srl, Fratelli Navarra srl, Spaccia Srl- Tecnostrade Srl, Cioci Srl/Co.I.D. e Zappa Benedetto Srl. Alle ore 12 è scaduto il termine, prorogato nelle scorse settimane con determina dirigenziale, dopo l’effetto delle diffide notificate al Comune e la risoluzione del contratto con il vecchio progettista, fermo restando la trattativa che è ancora da definire. Le sei istanze arrivate all’ente, di cui quattro nella giornata di oggi, “dimostrano comunque che non è venuta meno la pluralità da parte degli operatori economici, visto l’esito dell’appalto integrato”, come rileva l’assessore comunale, Salvatore Zavarella, che ha lavorato con gli uffici comunali nei mesi scorsi per dare indirizzo sulla tipologia di appalto. Si apre ora la fase procedurale della verifica delle domande pervenute che precede la nomina della commissione per la valutazione delle offerte. L’apertura delle buste potrebbe esserci il prossimo 14 gennaio, ovvero all’indomani dell’udienza davanti al Tar dell’Aquila, fissata per il 13 gennaio dopo il ricorso promosso dall’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila che ha impugnato la delibera di Giunta Comunale. Sindaco e assessori diedero indirizzo agli uffici comunali di “ricorrere all’appalto congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di miglioramento sismico dell’edificio sede del Liceo Classico Ovidio”, e di “porre a base di gara il progetto definitivo approvato con la delibera, modificato, limitatamente al capitolato”. E ancora di “richiedere agli operatori economici di apportare le necessarie varianti al fine di ottenere le autorizzazioni prescritte e dunque la cantierabilità del progetto”. Per gli amministratori di Palazzo San Francesco tutto è stato fatto secondo le norme mentre per gli architetti ci sarebbero una serie di anomalie tra le quali “l’elemento tecnologico e innovativo delle opere oggetto dell’appalto integrato nettamente prevalente rispetto all’importo complessivo dei lavori”. La palla passa nelle mani del Tar mentre, ad oggi, sei imprese sono in corsa per i lavori al Liceo chiuso da dodici anni.

Andrea D’Aurelio

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