SULMONA. L’arrivo alla spicciolata con zaini e fotocopie tra le mani, la sigaretta prima di entrare in classe, la chiamata all’amico che è ancora sulle braccia di morfeo. Il rientro in classe il 7 gennaio è sempre traumatico ma per gli studenti del Liceo Classico Ovidio di Sulmona e per l’intera città assume un valore identitario. Le porte dello storico edificio scolastico, chiuso per sedici anni e sottoposto ai lavori di miglioramento sismico, si sono riaperte ufficialmente questa mattina dopo il taglio del nastro dello scorso 21 dicembre. Ad accogliere gli studenti la preside, Caterina Fantauzzi e i docenti. Niente fasce tricolori questa volta o bandiere da issare. I versi del sommo poeta e la colonna sonora di Imagine scandiscono il tono della giornata e accompagnano gli studenti tra i banchi. “È un’emozione palpabile che segna l’inizio di un nuovo percorso per tutti”- ha esordito la preside Fantauzzi- “per costruire l’identità di una scuola sono importanti anche le mura che la ospitano. Finalmente torniamo nella nostra scuola che è anche un bene storico e culturale che dobbiamo difendere”.