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SULMONA – “Una diatriba che non consente di avere tempi più brevi”. Sulle lunghe liste d’attesa all’ospedale di Sulmona torna alla carica il Tribunale per i diritti del Malato con il responsabile Edoardo Facchini che non usa mezzi termini per ribadire che il problema è tutto interno. Per un ecodoppler gli utenti devono attendere fino ad un anno mentre il tempo stimato per una visita endocrinologica alla tiroide può arrivare fino a due anni. Tempi inaccettabili tanto per il Tdm quanto per gli utenti che sono sul piede di guerra e chiedono con forza l’abbattimento delle liste d’attesa. “C’è una mancanza organizzativa da parte della Asl”- interviene Facchini- “i medici specialisti chiedono il riconoscimento di determinate condizioni e la diatriba tra l’azienda sanitaria e i medici va a discapito degli utenti”. Sembrerebbe in effetti che gli specialisti hanno chiesto alla Asl maggiori certezze come il riconoscimento di spazi che vanno al di là della funzione normale. “Se non si organizza il servizio come si deve i tempi restano inaccettabili”- conclude Facchini che non intende abbassare la guardia sul punto. In una nota nei giorni scorsi la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ricorda che “sta al medico di famiglia o allo specialista valutare se la richiesta dell’assistito o dell’utente giustifica il ricorso alle classi di priorità che consentono di fare l’esame tra i 10 e il 60 giorni e che permettono di seguire un iter molto più rapido rispetto alla ordinaria programmazione fissata tramite prenotazione al Cup”. La direzione Asl precisa anche che, al di fuori di questi casi, le urgenze sono sempre garantite. Il problema delle liste d’attesa resta in ogni caso uno dei più spinosi da affrontare se si vuole evitare la disaffezione degli utenti verso il nosocomio.

Andrea D’Aurelio

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