
20090428 - MORCONE (BENEVENTO) - CRO NUOVA INFLUENZA: CAMPANIA; COLDIRETTI, ALLEVAMENTI SICURI Allevamenti campani sicuri e sotto controllo. Nessun rischio, dunque, nella regione in relazione all'allarme generato dall'influenza suina che sta colpendo il Messico e che e' giunta in Europa. A rassicurare i consumatori sullo stato di salute degli animali campani e' il direttore di Coldiretti Campania, Vito Amendolara.
RAIANO. Si è reso necessario l’intervento dei carabinieri forestali, nella giornata di ieri, alle porte di Raiano, per gestire la discussione tra un imprenditore del posto e gli addetti della Asl dopo che l’azienda sanitaria, già dallo scorso anno, aveva varato il provvedimento di soppressione di trenta suini perché di provenienza incerto. Dopo aver tentato un ricorso al Tar, che ha avuto seguito, l’imprenditore ha chiamato i carabinieri e, per il momento, si è deciso di sospendere la soppressione. La vicenda risale allo scorso anno quando, nel corso dei controlli di routine, era emerso che la struttura non possiede tutte le autorizzazioni urbanistiche e le altre previste dalla legge e che, per una parte degli animali ricoverati ( 20 vacche e 40 suini), non è possibile rintracciare la provenienza. La circostanza ha spinto la Asl a disporre l’abbattimento con distruzione. L’allevatore aveva presentato ricorso al Tar Abruzzo che, aveva rigettato l’istanza, senza esprimersi nel merito. La Asl quindi, dopo aver effettuato un sopralluogo, aveva accertato che per trenta suini non era possibile risalire ad una provenienza. “In questi casi è obbligatorio attuare il decreto legislativo numero 134 del 2022 che, nel caso di specie, prevede l’abbattimento e la distruzione perchè non è possibile risalire alla provenienza degli animali”-spiegano dall’azienda sanitaria, la quale ricorda che si tratta di “una legge che era stata introdotta per tutelare gli esemplari che, spesso, possono essere oggetto di furto negli allevamenti o di altri interessi economici”. Diversa la tesi dell’imprenditore e del suo legale, Mauro Sciullo, secondo il quale “la soppressione è un atto illegittimo, irragionevole e irrazionale ed è consentito, solo come estrema ratio, dopo aver accertato la pericolosità per l’uomo. Cosa che fino ad oggi non risulta essere stata accertata”. La querelle insomma va avanti e la soppressione, prevista per ieri, è rimandata.